Il cammino del mago

Titolo: L’orlo della Fondazione (Foundation's edge).
Scrittore: Isaac Asimov.
Genere: fantascienza.
Editore: Mondadori.
Anno: 1954.
Voto: 8.
Dove lo trovi: qui.



L’orlo della Fondazione è il quarto romanzo scritto da Isaac Asimov sul Ciclo della Fondazione, che inizialmente era una trilogia (Prima FondazioneFondazione e Impero, Seconda Fondazione), ma che poi, su pressioni dei lettori e dell’editore, ha visto anche questo quarto libro (per l'appunto, quello recensito quest'oggi), un quinto (Fondazione e Terra), nonché due prequel (Preludio alla Fondazione, Fondazione anno zero).

Alla fine della fiera, dunque, si tratta di un’eptalogia, di cui questo dunque è il sesto libro in ordine cronologico degli eventi narrati.
La suddetta saga fu anni fa giudicata, da un gruppo di scrittori americani, come il miglior ciclo letterario di tutti i tempi.
Non avevano tutti i torti, devo dire…

Riporto in breve la trama di questa bellissima serie letteraria: Hari Seldon, storiografo dell’Impero, ha messo a punto una serie di calcoli matematici, la psicostoria (o psicostoriografia) con i quali è possibile sapere in anticipo il futuro secondo le linee di tendenza inserite nei calcoli stessi. Tramite tale nuova scienza egli viene a sapere che l’Impero è destinato a decadere e dunque, per preservare i tempi da una lunga barbarie, decide di creare la Fondazione, prima gruppo segreto di scienziati della psicostoria che lavora secondo i dettami di Seldon (che appare nel futuro sotto forma di ologramma per dare suggerimenti sulle varie “Crisi Seldon” individuate secoli prima), e poi vera e propria Confederazione Galattica.

In questo quarto libro sono passati ben 500 anni dall’inizio del Piano Seldon, e la Federazione controlla ora circa un terzo della galassia, dopo essere passata indenne a vari attacchi (la guerra con i sognori locali della periferia galattica, il confronto col decadente Impero, il tentativo di distruggerla da parte del Mulo): l’ultima apparizione di Seldon conferma il buon svolgimento dell’opera, fortificando dunque la posizione del sindaco Harla Branno.
Tuttavia, un consigliere, Golan Trevize, inizia ad avere dubbi sul funzionamento del piano, che sembra persino troppo perfetto, come se la Seconda Fondazione non fosse ancora scomparsa, controllando ancora il succedere degli eventi.
Più o meno lo stesso pensiero di Stor Gendibal, un giovane e promettente oratore della Seconda Fondazione, che su Trentor si interroga su tale apparente perfezione, riflettendo sul fatto che forse c’è qualche altra entità, ancora più potente, che interagisce con gli eventi... e così, assistito dalla semplice ma utile Novi, va in missione alla ricerca di Gaia, un pianeta semi-mitico.

Che dire?
Il solito grande libro targato Asimov (oltre alla Fondazione, lo scrittore ha scritto altri grandi capolavori, come per esempio Neanche gli Dei, libro di una bellezza abbacinante), non a caso vincitore del Premio Hugo e del Premio Locus, non a caso best seller per numerose settimane di fila in America.

Personaggi memorabili, un intreccio strepitoso, un’atmosfera ricca e coinvolgente, un grande acume nella descrizione degli eventi socio-diplomatico-politici notevole.

Prendetevi il primo libro del Ciclo della Fondazione (tra l’altro, possibile iniziare sia dal primo cronologicamente parlando, ossia Prima Fondazione, oppure da uno dei due prequel) e leggetevelo: scommetto che poi vorrete leggervi anche tutti gli altri.

Fosco Del Nero


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