Il cammino del mago

Titolo: L’inglese.
Scrittore: Beppe Severgnini.
Genere: saggistica, lingue.
Editore: Superpocket.
Anno: 1992.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.


Mi ricordo che, quand’ero un giovincello agli inizi dell’università, mi trovai di fronte alla necessità di sostenere due esami obbligatori di inglese, lingua che ignoravo del tutto, avendo studiato al liceo solo francese e peraltro preferendo nettamente le lingue romanze a quelle anglosassoni.

Nell’impresa, quasi disperata, di agevolare in qualche modo l’apprendimento, al tempo comprai un libro di Beppe Severgnini, che si intitolava proprio L’inglese, e che speravo mi avrebbe dato qualche input a qualche livello.

Devo dire con onestà che fu un buon acquisto, e che i livelli di utilità sono stati due, anzi tre.

1. Da un lato, il libro contiene le principali basi grammaticali e di vocabolario, e quindi di fatto si impara qualcosa.

2. D’altro lato, il testo propone un atteggiamento positivo verso la lingua, presentandola come semplice e di facile utilizzo, cosa che in effetti è, e dunque aiutando il lettore ad avvicinarsi ad essa.

3. Ultimo ma non meno importante, Beppe Severgnini ha un bel senso dell’umorismo e il libro è divertente, cosa che non fa mai male (e che, anzi, agevola enormemente l’apprendimento).

Non a caso, mi rilessi L'inglese svariate volte, sia per divertirmi sia per imparare qualcosa.
Ora il mio livello di inglese, dopo esami, viaggi, corsi, musica, film sottotitolati, etc, è discreto (non ottimo, ahimè), ma certamente il libro di Severgnini mi aiutò nella fase iniziale del percorso.

Libro intelligente, utile e divertente, e quindi consigliato, sia se non avete alcuna base della lingua di Albione e volete crearvela in modo non tradizionale, sia se di basi ne avete poche e volete rafforzarle, sia se l’inglese già lo conoscete bene e volete solamente farvi due (quattro, otto) risate.

In particolare, ancora mi ricordo di alcune sezioni umoristiche legate al cattivo uso della lingua, con frasi malformate rispetto alle intenzioni originarie (non so, magari traducendo alla lettera dei proverbi italiani) e che nei fatti diventavano assurde, ambigue o del tutto imbarazzanti… :)

Fatemi sapere se L'inglese di Beppe Severgnini è piaciuto e lo avete trovato utile.

Fosco Del Nero


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